Posso lavare l’impianto fotovoltaico da solo? come posso fare?
Queste e altre domande frequenti trovano risposta in questa breve F.A.Q
I pannelli non vanno lavati, si puliscono da soli quando piove
Per rispondere a questa affermazione di alcuni propietari di impianti fotovoltaici vi rimandiamo qui oppure semplicemente date un’occhiata a questa foto di un’impianto in funzione da circa due anni e mai lavato: qui la perdita accertata si aggirava sul 30%- Un mito oramai sfatato diremmo.Guardare la condizione delle nostre auto dopo qualche giorno di pioggia ci fà ben capire che cosa cade dal cielo. Non solo acqua purtroppo.
La pioggia ha un effetto “lavante” sull’atmosfera.Dopo una bella pioggia infatti i livelli di PM10 ritornano alla normalità. Queste minuscole particelle e tutti gli altri inquinanti sospesi nell’atmosfera precipitano a terra, tetti compresi e pannelli pure.
impianto prima del lavaggio impianto dopo il lavaggio
risultato-finale
Me li lavo da solo, salgo e con la canna dell’acqua gli dò una bella passata
Vi rimanderei direttamente qui.
Lo puoi fare solo se si il Titolare dell’impianto. La legge DGLS 81/2008 infatti si applica solo ai dipendenti.
Molti ignorano che l’acqua di rete idrica o di pozzo se non trattata contiene tutti i minerali e i residui solidi tipici della cosidetta “acqua potabile”, quest’ultima asciugandosi lascia la superficie opacizzata e velata di bianco peggiorando così la situazione iniziale.
Di frequente senza l’utilizzo di attrezzature dedicate per il lavaggio e non seguendo una metodologia precisa si rischia spesso di abradere la superficie vetrata proprio con la polvere presente sul vetro peggiorando la situazione.
Lo sa bene chi ha fatto questa spiacevole scoperta a proprie spese.
“Salgo e lo lavo” si fa per dire. Quasi sempre gli impianti fotovoltaici sono situati su falde di tetti, spesso spioventi e quindi pericolosi.
Non da ultimo, lavorare sui tetti è considerato a tutti gli effetti un “lavoro in quota” regolamentato dalla legge e sottoposto a precise regole e requisiti per la sicurezza che se ignorate portano a sanzioni amministrative e penali importanti, con la possibilità concreta di procurarsi un infortunio grave se non debitamente attrezzati.
Ho un’Azienda: posso far eseguire il lavaggio a uno dei miei operai?
No. Perchè ogni operaio è stato assunto con mansioni e preparazioni ben precise. L’affidamento di un compito completamente diverso da quello contrattuale ove questi richieda delle specifiche attitudini e preparazione tecnico-professionale non è possibile.Questo perchè il lavoro del lavaggio dei pannelli fotovoltaici è un lavoro in quota normato dal DGLS 81/2008 che specifica requisiti e competenze.Chiaramente queste possono essere acquisite con un formazione specifica in accordo con il lavoratore e opportuni cambiamenti contrattuali.
Non ultimo ma altrettanto importante è il risvolto della responsabilità penale e amministrativa in caso di incidente.
i pannelli non possono essere calpestati
Vero a metà! Diciamo che alcuni tipi di pannelli fotovoltaici non possono essere calpestati con conseguente loro rottura.
Questo tipo di pannello detto Silicio Policristallino o Monocristallino con telaio in alluminio è con le dovute cautele calpestabile sui bordi della cornice.
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Siete lontani dalla mia zona e quindi il servizio mi costerà più caro?
La nostra Azienda ha moltissimi clienti sparsi in tutte le provincie. In questo modo, grazie a una programmazione intellligente possiamo rendere un servizio identico nei costi e nella qualità a un cliente di Brescia come a uno di Firenze.
Guarda nella mappa dove il nostro servizio è attivo:
Quando è il periodo migliore per lavare l’impianto fotovoltaico?
Dipende in parte dalla zona e dalla tipologia di impianto.
Gli impianti in policiristallino e monocristallino che utilizzano la luce diretta possono essere lavati a partire dall’inizio di febbraio quando i raggi solari iniziano a trovarsi con la giusta incidenza rispetto all’asse orizzontale.
Per questo tipo di impianti la resa ottimale continua fino oltre settembre-ottobre se la stagione autunnale è ben soleggiata. Chiaramente bisogna sempre riferirsi alle condizioni metereologiche stagionali che di anno in anno possono variare.
Per gli impianti in amorfo che utilizzano maggiormente la luce “ambientale” o detta anche “riflessa”, quindi un’illuminazione indiretta, vale la pena di lavarli all’inizio stagione (febbraio-marzo) ma con una finestra maggiore per le operazioni di pulizia che possono arrivare fino a novembre.
L’acqua osmotizzata rimuove tutti i tipi di sporco?
Diciamo di no. In presenza di forti incrostazioni di calcare o depositi ferrosi (ruggini) ,siliconi o vernici residui della posa l’acqua osmotizzata non rimuove questo sporco.
Per farlo bisognerà ricorrere ad appositi solventi per i siliconi e le vernici. Per i depositi calcarei e ferrugginosi bisognerà agire con prodotti chimici adatti.
Qui sotto una foto di un impianto letteralmente coperto da residui di una fonderia con una striscia di pannelli puliti e trattati chimicamente.Le parti di colore marrone sono pannelli letteralmente coperti dalla ruggine e completamente oscurati. Ancora, uno dei nemici primari dei pannelli è il calcare; contrariamente a quello che si pensa la pioggia apporta sedimenti di ogni tipo, calcare compreso. All’evaporazione spesso vediamo questi effetti.
A questa pagina troverai ulteriori informazioni in merito all’uso dei detergenti. Mentre qui potrai vedere un video sul trattamento dei pannelli ferrugginosi:
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