I piccioni e i volatili in genere rappresentano per gli impianti fotovoltaici un problema molto serio, certamente da non sottovalutare! Inizialmente non si dà peso alla presenza di piccioni nei pressi di un impianto fotovoltaico ma col passare dei mesi i volatili possono creare notevoli disagi.
Tra le conseguenze più negative legate alla presenza di piccioni sugli impianti fotovoltaici ci sono:
- Problemi di carattere igienico-sanitario e la possibilità di contrarre malattie dovute ai parassiti che accolgono questi volatili.
- Nidificazione al di sotto dei moduli con deposito di detriti.
- Effetto “diga” con accumulo di materiali nei canali delle tegole.
- Accumulo di acqua nelle “dighe” con conseguente infiltrazione sotto le tegole e all’interno.
- Riduzione dell’isolamento delle stringhe (oppure cortocircuito) causato dall’accumulo di guano in corrispondenza delle connessioni, con perdita di produzione dell’impianto.
- Il Guano secco, le piume, e le carcasse dei volatili morti sono un buon carburante che può alimentare incendi in caso di Arco Voltaico.(vedi questo articolo)
In questa foto era stato applicata una rete di protezione per impedire l accesso ai piccioni, ma questo impediva il defluire dello sporco
Situazione tipica sotto i pannelli infestati dai piccioni, prima dell’installazione del sistema antintrusione bisogna rimuovere tutto e lavare il guano presente sotto pannelli.
situazione della copertura del tetto con infestazione di volatili.
Alcuni si arrangiano con il fai da te ma spesso è una soluzione errata; vediamo perchè:
La rete metallica si trova facilmente in commercio ma è praticamente impossibile sagomarla e piegarla per adattarla alle tegole lasciando spazio per l’ingresso dei volatili.
Inoltre il fissaggio della rete ai moduli fotovoltaici o alla copertura spesso provoca più problemi di quanti ne vorrebbe risolvere.
Le reti o altre soluzioni creano l’ effetto diga di cui sopra.
Soluzioni come quelle della foto a destra non permettono l’areazione dei pannelli e, nella stagione calda provocano un innalzamento della temperatura di esercizio delle celle con una riduzione della resa e un aumento del pericolo di incendio.